Epidemia
in corso in Toscana? Dieci sono i casi di meningite verificati nella nostra
Regione nel solo 2016. Numeri che hanno fatto scattare un segnale di pericolo
anche se, a detta degli esperti, si dovrebbe piuttosto parlare di
«iper-endemia», cioè di un eccesso di persone, portatrici del batterio, che
aumentano così la probabilità che un individuo si ammali o trasmetta il germe. Può
accadere che casi di malattia si presentino con frequenza elevata (si tratta di
piccoli focolai epidemici che si chiamano “cluster”) in una determinata zona
(adesso in Toscana, ma nel 2013 anche in Veneto). Complessivamente, negli
ultimi anni, sono stati segnalati 48 piccoli cluster.
Rispetto
a questa situazione la Regione Toscana ha avviato una grande campagna di
vaccinazione contro il meningococco C.
I vaccini saranno gratis per tutti
gli abitanti dell'area vasta Toscana centro che comprende Firenze, Empoli,
Prato e Pistoia, anche per gli over 45. Nelle altre zone ci sarà un
ticket ridotto. In più sarà creato un gruppo fisso di monitoraggio con esperti
della Regione, del Ministero e dell'Istituto superiore della sanità.
Un quadro non da allarme rosso ma nemmeno
da far dormire sonni tranquilli. In questo senso hanno destato qualche polemica
le parole del capogruppo di Forza Italia Mugnai il quale ha sostenuto, in una
sua dichiarazione, i seguenti concetti:
-La
Regione si trova davanti a un contagio di cui non sa comprendere le dinamiche
di propagazione e, di conseguenza, non sa come arginarlo. Si affida al
“pellegrinaggio” a Roma (al Ministero ndr) che, stante il contesto giubilare,
chissà che non rechi alla Toscana maggiore efficacia delle azioni finora messe
in campo.
-L’ammissione
d’incompetenza di Saccardi rispetto a questo problema arriva tardiva ma necessaria.
-L’improvvisazione
è più di un’impressione. E sulla salute delle persone non ci vorrebbe mai, men
che meno quando ci si trovi ad avere a che fare con malattie potenzialmente
letali o comunque capaci di produrre danni permanenti nelle persone.
-
I volontari del 118, ovvero chi fa soccorso d’emergenza, non sono tra coloro a
cui viene somministrato gratuitamente il vaccino.
A
parte la battuta di spirito sul Giubileo, che in una situazione in cui le
persone si ammalano, andava evitata, quello che non ci garba per niente è che
in un frangente di questo tipo ci sia divisione politica.
Le
stesse cose le avremmo dette se, a parti invertite, ci fosse stato uno del PD
che dava addosso, su di un fatto simile, una giunta di destra. Non ci risulta che
in Veneto, che pure in cinque anni ha visto numerosi
casi, si sia aperta una diatriba politica.
In questi casi occorre
trovare il massimo dell’unità possibile come avviene di fronte a una calamità
naturale o un attentato. Non crediamo che virus e batteri abbiano la tessera di
un partito, sono nemici per tutti, come lo sono i terroristi. Divedersi è insensato
oltre che poco producente.
Altra cosa è richiedere,
come ha fatto Mugnanai una tutela per gli operatori sanitari, in particolare
per quelli del 118. Su questo siamo pienamente d’accordo. Il resto è una
controversia che serve a poco.
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