giovedì 4 febbraio 2016

LA RAGAZZA, IL CANE E I NOSTRI CINGHIALI

Quella di oggi è una storia diversa da tutte quelle che abbiamo raccontato. E’ la storia di Amanda Tromp, una giovane fotografa americana vittima, per un bel po’ di anni, delle violenze fisiche e psicologiche dell’ex compagno.
A un certo punto ha detto basta, ha cambiato città, ha dato una sterzata alla sua vita e per un certo periodo ha fatto la volontaria in un canile.

Qui ha incontrato Kyro un cucciolo di Siberian Husky e l’ha preso con sé. Oggi Kyro ha tre anni e in tutto questo tempo ha accompagnato Amanda nei suoi viaggi e nelle sue escursioni.

Ne è nato un “romanzo” fotografico intitolato “riccioli d’oro e il lupo”, un libro di immagini che ha lo scopo di sensibilizzare le persone sul tema, particolarmente scabroso, delle violenze familiari. Ma questo racconto è andato oltre, scorrendo le immagini vien fuori una storia dove l’amore per la natura s’intreccia con quello per un essere vivente che, come dice Amanda, “mi ha salvato”.
Questa piccola fiaba è rivelatrice del rapporto che può nascere tra uomini e animali e su quanto questi ultimi, che troppi continuano a considerare macchine senz'anima, possano dare in termini di affetto, di consapevolezza, di sostegno. 
Questa storia ci fa riflettere anche su un fatto di stretta attualità che riguarda la nostra Regione.
La legge regionale, recentemente approvata, che consente una vera mattanza di ungulati (cinghiali, daini, caprioli) ci fa schifo.
E ci fanno ancor più schifo le dichiarazioni trionfalistiche di chi dice che con questa legge la Regione Toscana tornerà a essere una “regione normale”. Semmai il contrario, una regione che consente una strage di proporzioni enormi non è una regione normale. C’erano altri metodi, si è preferito ricorrere alla medicina in voga nel selvaggio West, come avrebbe detto Tex Willer “una buona dose di piombo caldo”.
Non ci pare che questa si possa definire civiltà.   


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