Alla Maria Elena Boschi ormai danno la colpa anche se uno buca la bicicletta, l’ultima accusa, in
ordine di tempo, è quella di aver fatto fermare un “Freccia rossa” diretto a Milano alla
stazione di Arezzo.
La memoria dei fatti purtroppo è diventa un optional, quello
che conta per giornali e Tv è l’effetto “bomba”. Quotidiani come il “Giornale”
e il “Fatto Quotidiano” sono diventati palestre d’eccellenza per esercitare lo
sport nazionale di trasformare le “chiacchiere da bar” in notizie fresche di
stampa.
Rammentiamo agli smemorati che ormai sono anni che la città
di Arezzo e la Toscana chiedono un collegamento ferroviario ad alta velocità
per la zona meridionale della regione, e il sì al progetto è arrivato ben prima
che la Boschi divenisse ministro. Se poi s’è concretizzato ora crediamo
che il merito vada più ascritto all'impegno dell’Assessore Ceccarelli che non
ai buoni uffici della ministra.
Equiparare la Boschi a Fanfani che, come raccontano le storie
narrate intorno al fuoco, fece deviare il percorso
dell'Autostrada del Sole per favorire Arezzo a spese di Siena, ci pare
eccessivo. Non è solo una questione di statura, politica ben inteso, ma di
approccio alla politica. Detto in confidenza a noi piaceva di più la vecchia
politica che, con tutti i suoi difettacci, almeno un occhio attento al
territorio lo aveva. Oggi si parla solo per macro sistemi, macro economie, macro
questioni e i problemi dei cittadini e delle singole città vanno a farsi
benedire.
Una cosa seria però da tutta questa
discussione è venuta fuori è rispuntata, come una lumachina dal guscio, la
faccenda della stazione dell’alta velocità in terra d’Arezzo.
Su questo forse un supplemento di
riflessione sarebbe opportuno. Noi siamo sostenitori della Chiana come luogo privilegiato
dove collocare l’eventuale stazione del futuro. A bene vedere non si tratterebbe
proprio di una stazione “Bronze” (stiamo seguendo la classificazione delle
Ferrovie) ma di una “Platinum”. Questo grande scalo porterebbe indubbi
vantaggi per tutti: per i viaggiatori, per le merci, per lo sviluppo economico.
Ormai lo sanno anche i gatti che la logistica e le infrastrutture sono
essenziali e la stazione potrebbe essere una grande occasione. Invece di
perderci dietro al “treno della Boschi” sarebbe bene lavorare affinché il “progetto
alta velocità” in Valdichiana diventi una realtà.
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