mercoledì 3 febbraio 2016

IL TRENO DELLA BOSCHI? UNA BUFALA

Alla Maria Elena Boschi ormai danno la colpa anche se  uno buca la bicicletta, l’ultima accusa, in ordine di tempo, è quella di aver fatto fermare  un “Freccia rossa” diretto a Milano alla stazione di Arezzo. 

La memoria dei fatti purtroppo è diventa un optional, quello che conta per giornali e Tv è l’effetto “bomba”. Quotidiani come il “Giornale” e il “Fatto Quotidiano” sono diventati palestre d’eccellenza per esercitare lo sport nazionale di trasformare le “chiacchiere da bar” in notizie fresche di stampa.
 
Rammentiamo agli smemorati che ormai sono anni che la città di Arezzo e la Toscana chiedono un collegamento ferroviario ad alta velocità per la zona meridionale della regione, e il sì al progetto è arrivato ben prima che la Boschi divenisse ministro. Se poi s’è concretizzato ora crediamo che il merito vada più ascritto all'impegno dell’Assessore Ceccarelli che non ai buoni uffici della ministra.
Equiparare la Boschi a Fanfani che, come raccontano le storie narrate intorno al fuoco, fece deviare il percorso dell'Autostrada del Sole per favorire Arezzo a spese di Siena, ci pare eccessivo. Non è solo una questione di statura, politica ben inteso, ma di approccio alla politica. Detto in confidenza a noi piaceva di più la vecchia politica che, con tutti i suoi difettacci, almeno un occhio attento al territorio lo aveva. Oggi si parla solo per macro sistemi, macro economie, macro questioni e i problemi dei cittadini e delle singole città vanno a farsi benedire.
Una cosa seria però da tutta questa discussione è venuta fuori è rispuntata, come una lumachina dal guscio, la faccenda della stazione dell’alta velocità in terra d’Arezzo.
Su questo forse un supplemento di riflessione sarebbe opportuno. Noi siamo sostenitori della Chiana come luogo privilegiato dove collocare l’eventuale stazione del futuro. A bene vedere non si tratterebbe proprio di una stazione “Bronze” (stiamo seguendo la classificazione delle Ferrovie) ma di una “Platinum”.  Questo grande scalo porterebbe indubbi vantaggi per tutti: per i viaggiatori, per le merci, per lo sviluppo economico. Ormai lo sanno anche i gatti che la logistica e le infrastrutture sono essenziali e la stazione potrebbe essere una grande occasione. Invece di perderci dietro al “treno della Boschi” sarebbe bene lavorare affinché il “progetto alta velocità” in Valdichiana diventi una realtà.


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