Da
Napoli arrivano segnali di resa dello Stato. La decisione di modificare le
corse notturne dei bus nell'area di Scampia a causa delle bande di teppistelli
che prendono a sassate mezzi e passeggeri, è un segnale inequivocabile. Si
tratta di una capitolazione difronte all'illegalità e alla prepotenza.
I
soliti sociologi d’accatto riconducono tutto al degrado e all'imbarbarimento, i
legulei invece sostengono che non è possibile intervenire perché, trattandosi
di bande di minorenni, non sarebbero punibili.
Per
cui a questi “poveri figlioli” è permesso, in nome dell’età e del malessere
sociale, di danneggiare impunemente
mezzi pubblici, mettendo a rischio l’incolumità di autisti e viaggiatori.
Noi
la pensiamo in maniera diversa. Di fronte a questi episodi occorre una reazione
forte e decisa a costo di far scortare gli autobus dai blindati. Questa non è l’intifada
palestinese, questi sono solo quattro “strunzilli”, come direbbero a Napoli: un’infima
minoranza che si permette di tenere in scacco un intero quartiere.
Troppe
volte si assiste a una ritirata della legge difronte ad atti di criminalità,
una larghezza di manica assurda che da spago a un lento, costante, decadimento
dei costumi.
Ha
fatto bene la Svezia a intervenire con mano ferma sugli immigrati clandestini, il
principio di accoglienza, sacrosanto in ogni civiltà, non può trasformarsi in
un sistema diffuso d’impunibilità. L’alternativa è che poi la gente si faccia
giustizia da sola e ci fa schifo che gruppi di skinhead abbiano iniziato,
proprio nei paesi scandinavi, la caccia alla gente con la pelle scura.
L’assenza
dello Stato porta a questo, il minimizzare porta a questo.
Non
ci piace che anche da noi, quando accadono episodi di vandalismo e teppismo
organizzati, non si possono definire in altro modo incendi dolosi e il
sistematico danneggiamento della cosa pubblica, questi siano ridotti al rango
di “ragazzate”. Ragazzate un corno!
Ci
vogliono interventi radicali e duri, altrimenti la situazione rischia di degenerare.
I risultati negativi di una eccessiva tolleranza si toccano con mano: delitti impuniti, leggi
che aiutano pusher e ladri invece di proteggere i cittadini, carceri che si svuotano
senza un criterio per cui insieme ai disgraziati vengono rimessi a piede libero
delinquenti abituali. Un disastro.
Questo
stato somiglia parecchio al paese di Acchiappacitrulli di cui parla Collodi. Un
paese rovesciato, dove i ladri viaggiano in carrozza e i derubati sono condannati
alla prigione.
Non
siamo adusi a speculare sulla cronaca ma quello che è accaduto a S. Leo di
Arezzo la dice Lunga.
Una
povera madre falciata, insieme alla figlia, da un’auto guidata da un ubriaco. Tempo
fa avevamo dato notizia della prossima approvazione della legge sull'omicidio stradale, per cui un assassino come quello che ha provocato l’incidente avrebbe
rischiato diciotto anni di carcere. Ebbene l’iter della legge è stato bloccato
in parlamento da una maggioranza trasversale e dovrà ricominciare da capo il
suo iter. Vorremmo domandare ai nostri parlamentari, perché accade questo?
Intanto
gli incidenti aumentano e l’impunità è garantita.
Una
vergogna.
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