lunedì 1 febbraio 2016

CI STIAMO ARRENDENDO ALLA CRIMINALITÀ?

Da Napoli arrivano segnali di resa dello Stato. La decisione di modificare le corse notturne dei bus nell'area di Scampia a causa delle bande di teppistelli che prendono a sassate mezzi e passeggeri, è un segnale inequivocabile. Si tratta di una capitolazione difronte all'illegalità e alla prepotenza.

I soliti sociologi d’accatto riconducono tutto al degrado e all'imbarbarimento, i legulei invece sostengono che non è possibile intervenire perché, trattandosi di bande di minorenni, non sarebbero punibili. 
Per cui a questi “poveri figlioli” è permesso, in nome dell’età e del malessere sociale,  di danneggiare impunemente mezzi pubblici, mettendo a rischio l’incolumità di autisti e viaggiatori.

Noi la pensiamo in maniera diversa. Di fronte a questi episodi occorre una reazione forte e decisa a costo di far scortare gli autobus dai blindati. Questa non è l’intifada palestinese, questi sono solo quattro “strunzilli”, come direbbero a Napoli: un’infima minoranza che si permette di tenere in scacco un intero quartiere.
Troppe volte si assiste a una ritirata della legge difronte ad atti di criminalità, una larghezza di manica assurda che da spago a un lento, costante, decadimento dei costumi.
Ha fatto bene la Svezia a intervenire con mano ferma sugli immigrati clandestini, il principio di accoglienza, sacrosanto in ogni civiltà, non può trasformarsi in un sistema diffuso d’impunibilità. L’alternativa è che poi la gente si faccia giustizia da sola e ci fa schifo che gruppi di skinhead abbiano iniziato, proprio nei paesi scandinavi, la caccia alla gente con la pelle scura.
L’assenza dello Stato porta a questo, il minimizzare porta a questo.
Non ci piace che anche da noi, quando accadono episodi di vandalismo e teppismo organizzati, non si possono definire in altro modo incendi dolosi e il sistematico danneggiamento della cosa pubblica, questi siano ridotti al rango di “ragazzate”. Ragazzate un corno!
Ci vogliono interventi radicali e duri, altrimenti la situazione rischia di degenerare. I risultati negativi di una eccessiva tolleranza  si toccano con mano: delitti impuniti, leggi che aiutano pusher e ladri invece di proteggere i cittadini, carceri che si svuotano senza un criterio per cui insieme ai disgraziati vengono rimessi a piede libero delinquenti abituali. Un disastro.
Questo stato somiglia parecchio al paese di Acchiappacitrulli di cui parla Collodi. Un paese rovesciato, dove i ladri viaggiano in carrozza e i derubati sono condannati alla prigione.
Non siamo adusi a speculare sulla cronaca ma quello che è accaduto a S. Leo di Arezzo la dice Lunga.
Una povera madre falciata, insieme alla figlia, da un’auto guidata da un ubriaco. Tempo fa avevamo dato notizia della prossima approvazione della legge sull'omicidio stradale, per cui un assassino come quello che ha provocato l’incidente avrebbe rischiato diciotto anni di carcere. Ebbene l’iter della legge è stato bloccato in parlamento da una maggioranza trasversale e dovrà ricominciare da capo il suo iter. Vorremmo domandare ai nostri parlamentari, perché accade questo?
Intanto gli incidenti aumentano e l’impunità è garantita.

Una vergogna. 

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