venerdì 29 gennaio 2016

CASTIGLION FIORENTINO:LA TAVOLA OSCURA DI JACOPO DEL SELLAIO

Tra i tanti quadri che rendo ricche le collezioni castiglionesi, ce n’è uno particolarmente indecifrabile. Si tratta di una tavola, di Jacopo del Sellaio. Guarda caso lo stesso autore cui è attribuita la “Madonna con bambino e San Giovannino” conservata nella sala di Ercole in Palazzo Vecchio. La particolarità dell’opera fiorentina è che, nella parte superiore, giusto alle spalle della Madonna, si può scorgere un oggetto volante che alcuni hanno creduto di identificare come UFO.
   
A Castiglioni non ci sono dischi volanti, però la tavola rimane assai misteriosa.
Intanto risulta divisa a metà con due soggetti molto diversi tra loro: da un lato la “resurrezione dei morti”, dall'altro “storie della vita di S. Nicola e S. Bernardino”.
 
Il primo dubbio, che ancora non ha avuto risposta, è il motivo per cui, all'interno della stessa opera, ci siano raffigurazioni che nulla hanno a che vedere l’una con l’altra (almeno in apparenza). Il secondo dubbio è che le raffigurazioni appaiono incomplete, come se qualcuno le avesse segate per poi, in seguito, rimetterle insieme.
Ma la cosa più singolare non è questa. C’è molto di più, la parte con la vita dei santi, dove compare una crocifissione è piena di simbolismi: lo zoccolo esagonale che sorregge la cappella con il crocefisso rimanda al sigillo di Salomone. La cupola, divisa in tanti spicchi, rappresenta la volta celeste ed è sostenuta da quattro pilastri, quattro, come sono i quattro elementi: acqua, terra, aria e fuoco e alla base della croce spunta un teschio.
Come insegna la "Legenda Aurea" di Jacopo da Varagine “alla morte di Adamo, un angelo diede a suo figlio un seme da porre nella bocca del padre defunto. Da questo seme nacque l'albero che, dopo varie vicende, diede il legno per fare la croce di Cristo”. Il teschio è perciò quello di Adamo, da cui è nato l'albero per la croce.
Fin qui siamo dentro un’iconografia facilmente decifrabile, quelli che invece non trovano una spiegazione sono i personaggi che gravitano intorno alla croce: due uomini in preghiera, dai volti simili ma diversi in età e nell'abito. Il primo veste semplicemente, l’altro indossa un vestito rosso fuoco, dai tratti curiali.
Perché questa somiglianza? E perché tanto diversità?
A loro si aggiungono i due santi e ben tre bambini.
Perché i santi sono rappresentati in modo diverso da come normalmente vengono raffigurati?
S. Bernardino, di solito è un vecchio emaciato, qui invece appare giovane e bello. San Nicola è usualmente vestito da vescovo, qui invece porta gli abiti di un penitente.
Ed inoltre quale significato può avere la presenza dei piccoli?
Il fondale poi richiama temi insoliti: un uomo con un corno, un levriero che caccia una lepre, una donna sotto un ricco portico che accudisce altri bambini e uno spicchio di mare (o di lago) con una nave.
Ma la cosa più affascinante sono i raggi che fuoriescono dalla bocca dei due uomini inginocchiati.
Quello di sinistra (il tipo vestito più poveramente) emette un raggio d’oro diretto al costato di Cristo. Dalla bocca dell’altro (riccamente vestito) ne escono ben tre, neri come la pece, uno diretto alla nave che si intravede in lontananza, l’altro puntato al giovane cacciatore ed il terzo diretto alla donna sotto il portico. Che cosa significano quei raggi misteriosi? Forse un antico codice, forse combinandoli tra loro si può trovare un senso nascosto. Fino a oggi nessuno ha trovato una soluzione.
Insomma si tratta di una tavola davvero enigmatica che richiederebbe uno studio approfondito. Di una cosa siamo certi, questa rappresentazione, considerata a torto un’opera minore, è così piena di arcani da meritare ben più di una fugace visita. 

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