martedì 23 febbraio 2016

CASTIGLIONI E PISA, UN RAPPORTO CHE DURA DA SECOLI

Non tutti lo sanno ma tra Castiglion Fiorentino e la città di Pisa esiste un rapporto speciale che attraversa come una folgore secoli di storia. Tutto iniziò nel 1114, quando fu lanciata da Papa Pasquale II una crociata per liberare le isole Baleari, all'epoca occupate dagli arabi. Dietro il motivo religioso si celavano in verità interessi ben più materiali, come quello di preservare le rotte marittime dagli attacchi dei pirati saraceni. Non a caso alla spedizione parteciparono solo coloro che erano interessati a navigare senza problemi in quel tratto di mare. Tra questi la Repubblica di Pisa e il re Raimondo Berengario III di Barcellona. Al re catalano si unirono molti nobili Occitani, stanchi delle continue scorrerie piratesche mentre a Pisa si unirono contingenti dell’Italia Settentrionale e Centrale.
Questi ultimi probabilmente non avevano nessun conto in sospeso con gli arabi ma esercitavano l’onorevole, almeno per allora, mestiere del mercenario.  Tra loro era presente un numeroso gruppo di armati provenienti proprio da Castiglioni, gente d’arme assoldata a suon di scudi ma non per questo meno valorosa.
Si racconta, infatti, che il contingente castiglionese si comportò eroicamente, contribuendo in modo decisivo alla conquista della fortezza di Ibiza. I Pisani in cambio dell’aiuto non solo pagarono un ricco premio alle truppe, ma fondarono nel nostro paese una chiesa dedicata a Cristo Salvatore in un colle appena fuori dalla vecchia cinta muraria, laddove oggi sorge San Francesco.
Nello stesso colle si insediarono nel 1255 i francescani e, proprio grazie a un francescano, la storia castiglionese s’intrecciò ancor più con quella pisana.
Parliamo del Beato Mansueto da Castiglione, della nobile famiglia Lambardi di Mammi. Una figura eccezionale per la sua epoca: confessore di papi, legato pontificio in Inghilterra, Francia e Boemia, tessitore di sottili trame politiche e diplomatiche che contribuì, in modo decisivo, a riconciliare Pisa con il soglio pontificio.
Mansueto, a differenza di altri, non si dimenticò mai del suo luogo natale e nel periodo in cui la sua stella brillò nel firmamento della storia, Castiglioni conobbe un grande splendore. Lo testimoniano tesori immensi di oreficeria come la “Croce Santa” donata dal Re di Francia a Mansueto per avere riappacificato il suo regno con l’Inghilterra.
Ma torniamo al rapporto con Pisa. Dopo aver fatto togliere la scomunica alla città, il grande francescano s’impegnò per far siglare la pace tra la città della torre pendente e Lucca, organizzò l’assistenza agli infermi nell'infuriare di una tremenda epidemia, e fu proprio il nostro Mansueto, come riportano le cronache del tempo, a mettere la prima pietra dell’Ospedale S. Chiara.  
In segno di devozione e ringraziamento i pisani costruirono quelle che ancor oggi sono le “mura Pisane”, quelle che si affacciano su Piazzale Garibaldi. Un baluardo a difesa del nuovo terziere castiglionese nato intorno al convento dei Francescani in cui probabilmente Mansueto passò gli ultimi anni della sua vita avventurosa. Se il centro storico di Castiglioni è quello che è oggi, con la sua strana forma allungata in direzione Nord, lo si deve anche al contributo della vecchia repubblica marinara.  
Ma il rapporto con Pisa non finisce qui. Chi visita la chiesa di San Francesco, proprio accanto alla porta d’ingresso noterà un affresco, datato 1587, dove è raffigurata  una assunzione in cielo della Madonna con sullo sfondo proprio  la città di Pisa. Ecco un’altra delle tante curiosità che s’incontrano navigando nella storia della nostra città.  


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