giovedì 14 gennaio 2016

Riceviamo e pubblichiamo: ANCORA SUL SERRISTORI

Il Presidente Concettoni nel tentativo di mettere una toppa alla brutta vicenda della vendita di gran parte dei terreni del Serristori rischia di allargare lo strappo.
Invece di spiegare ai castiglionesi come e perché a fronte di 260.000 euro (il costo di una villetta) ha venduto tutte le attrezzature agricole, 210 ettari di bosco e pascolo, e per vent’anni ha dato in affitto metà dei terreni seminativi (a 12.000 euro l’anno, quando il contributo PAC assomma a circa 15.000) ha preferito avviare  una inutile polemica con il rischio di ricoprirsi ancora di più di grottesco. 

Il patrimonio non solo è stato sottovalutato ma si è fatto in maniera , strutturando il bando in un certo modo, di scoraggiare eventuali partecipanti. E’ questa la ragione per cui c’è stata solo un’offerta, anzi due ma una è stata esclusa. A proposito chi è che aveva fatto la seconda offerta, misteriosamente arrivata in ritardo?  Prima o poi lo scopriremo.
 
La giustificazione delle vendite starebbe, secondo il Presidente Concettoni, nella necessità di reperire fondi per ristrutturare la Casa di Riposo. Grossolana bugia, infatti i terreni venduti, con un serio piano industriale potevano essere messi  a frutto, ricavando le risorse necessarie per attivare un mutuo. Se questo non si voleva fare c’era la possibilità di affittarli, sia per il taglio del bosco che per la parte seminativa, se anche questo sembrava troppo rischioso si potevano vendere le case che non servono a niente, se anche questo non andava bene, si poteva attivare il fondo sociale regionale, con contributi a fondo perduto intorno al 50%. Si potevano cioè fare un mucchio di cose ma non vendere un patrimonio che non è del Concettoni ma di tutti i castiglionesi. A tale proposito chiediamo un atto di trasparenza al presidente: renda pubblica la lettera di dimissioni del Vicepresidente Federico Zucchini così parecchie cose risulteranno chiare all’opinione pubblica. E poi abbia il coraggio di rispondere ad alcune semplici domande:
Come mai ha deciso di vendere invece di affittare?
Come mai ha deciso di fare un lotto unico invece che procedere ad aste separate per bosco, attrezzature e seminativi?
Perché attrezzature e boschi sono stati, veduti a un prezzo fisso senza possibilità di rialzo?
Le case e i ruderi presenti nella parte boscata che fine hanno fatto?
E in ultimo dica come stanno realmente le cose sul bilancio invece di nascondersi dietro una perdita di cui lui è il massimo responsabile.
Attendiamo fiduciosi risposte che non verranno.
I consiglieri comunali
Sara Rapini    Moreno Ceccherini

L’Ex presidente Ente Serristori Angiola Lucini

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