Il
Presidente Concettoni nel tentativo di mettere una toppa alla brutta vicenda
della vendita di gran parte dei terreni del Serristori rischia di allargare lo
strappo.
Invece
di spiegare ai castiglionesi come e perché a fronte di 260.000 euro (il costo di
una villetta) ha venduto tutte le attrezzature agricole, 210 ettari di bosco e
pascolo, e per vent’anni ha dato in affitto metà dei terreni seminativi (a
12.000 euro l’anno, quando il contributo PAC assomma a circa 15.000) ha
preferito avviare una inutile polemica
con il rischio di ricoprirsi ancora di più di grottesco.
Il
patrimonio non solo è stato sottovalutato ma si è fatto in maniera ,
strutturando il bando in un certo modo, di scoraggiare eventuali partecipanti.
E’ questa la ragione per cui c’è stata solo un’offerta, anzi due ma una è stata
esclusa. A proposito chi è che aveva fatto la seconda offerta, misteriosamente
arrivata in ritardo? Prima o poi lo
scopriremo.
La
giustificazione delle vendite starebbe, secondo il Presidente Concettoni, nella
necessità di reperire fondi per ristrutturare la Casa di Riposo. Grossolana
bugia, infatti i terreni venduti, con un serio piano industriale potevano
essere messi a frutto, ricavando le
risorse necessarie per attivare un mutuo. Se questo non si voleva fare c’era la
possibilità di affittarli, sia per il taglio del bosco che per la parte
seminativa, se anche questo sembrava troppo rischioso si potevano vendere le
case che non servono a niente, se anche questo non andava bene, si poteva
attivare il fondo sociale regionale, con contributi a fondo perduto intorno al
50%. Si potevano cioè fare un mucchio di cose ma non vendere un patrimonio che
non è del Concettoni ma di tutti i castiglionesi. A tale proposito chiediamo un
atto di trasparenza al presidente: renda pubblica la lettera di dimissioni del
Vicepresidente Federico Zucchini così parecchie cose risulteranno chiare
all’opinione pubblica. E poi abbia il coraggio di rispondere ad alcune semplici
domande:
Come
mai ha deciso di vendere invece di affittare?
Come
mai ha deciso di fare un lotto unico invece che procedere ad aste separate per
bosco, attrezzature e seminativi?
Perché
attrezzature e boschi sono stati, veduti a un prezzo fisso senza possibilità di
rialzo?
Le
case e i ruderi presenti nella parte boscata che fine hanno fatto?
E
in ultimo dica come stanno realmente le cose sul bilancio invece di nascondersi
dietro una perdita di cui lui è il massimo responsabile.
Attendiamo
fiduciosi risposte che non verranno.
I
consiglieri comunali
Sara Rapini
Moreno Ceccherini
L’Ex presidente Ente Serristori Angiola Lucini
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