martedì 19 gennaio 2016

L'ECONOMIA CHIANINA SI MUOVE

Dopo qualche anno di rallentamento tutto sembra essersi messo in movimento nell'economia locale. Dalle pagine dei giornali rimbalzano notizie a raffica: progetti d’investimento nel settore agricolo, idee di rilancio del sistema infrastrutturale, arrivo di fondi europei, aziende ad alta tecnologia che intendono insediarsi in Valdichiana.
Rimaniamo piacevolmente stupiti da questo carosello che conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, le potenzialità del nostro territorio.

Passato l’innamoramento per il turismo e la sbornia per i servizi si è capito che questi due comparti sono importanti ma non decisivi per recuperare il gap occupazionale e produttivo.
Nello spazio di poco tempo sono stati presentai due progetti di sviluppo targati ABOCA e Bonifiche Ferraresi, dove, con investimenti per svariati milioni di euro, si rilancia il ruolo dell’agricoltura e della trasformazione dei prodotti.

Ma la storia non finisce qui, dal recente convegno di Follonica denominato “Circolo virtuoso, opportunità e sviluppo sostenibile del sud della toscana” sono spuntate idee eccellenti.
Parecchi hanno creduto che quel convegno riguardasse solo l’area del grossetano, grave errore. Gli argomenti e il rango degli interlocutori, a cominciare dal Presidente Rossi e dal ministro dell'agricoltura Martina, ci dicono che il ragionamento andava parecchio più in là della Maremma.
La prima proposta, lanciata dal Governatore Rossi, indica la necessità di un patto che veda unite agricoltura, turismo e industria, in stretta  collaborazione con pubblico e privato.
Ottimo modello, finalmente si capisce che il pubblico, nonostante i suoi acciacchi, può ancora giocare un ruolo decisivo a supporto della strategia economica.
Per altro questa idea, nel nostro piccolo, l’avevamo già lanciata quando scrivemmo che era necessario, per il recupero dell’area dell’ex zuccherificio, mettere intorno ad un tavolo Maccaferri e Aboca con la supervisione degli enti locali.
Oggi quest’idea torna prepotentemente di attualità anche alla luce dei finanziamenti europei che, fino al 2020, assommeranno a circa un miliardo di euro per il piano di sviluppo rurale della Toscana.  
Tanta roba da mettere sul tavolo dello sviluppo. Castiglion Fiorentino può aspirare a concorrere con un progetto innovativo? Noi speriamo di sì, ma fino a quando si continua a far andare la barca dove vuole la corrente, senza essere capaci di governarla, di risultati se ne vedranno ben pochi.
Ma le buone notizie non si fermano qui, nel Convegno, è stato proposto il rilancio del porto di Piombino e dell’aeroporto di Grosseto. Qualcuno potrà dire “a noi che ce ne frega”?
Altro grave errore, perché il sistema industriale (compreso quello della trasformazione dei prodotti agricoli) ha bisogno come il pane d’infrastrutture e più sono vicine più aiutano la crescita ed il rafforzamento della competitività.
Il momento appare decisivo e bisogna farsi trovare pronti. E’ motivo di soddisfazione che due grandi gruppi come ABOCA e Bonifiche Ferraresi intendono investire nella nostra vallata. In questo senso la funzione degli Enti Locali, in primo luogo dei Comuni, visto che la Provincia è stata affossata, diventa decisivo. Come abbiamo già detto non possiamo permetterci che a dettare le linee di governo di un territorio siano le imprese. Le aziende vanno sostenute, incoraggiate, aiutate ma le amministrazioni non possono abdicare dal loro ruolo.
Vedremo quali saranno gli sviluppi futuri. Per ora le condizioni ci sono, starà alla capacità del “sistema “Valdichiana 2.0” di coglierle e trasformarle in opportunità per tutti, opportunità di lavoro per i giovani e di collaborazione con le nostre imprese artigiane e di servizio. Se c’è una ricaduta positiva deve valere per l’intera collettività. 

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