lunedì 11 gennaio 2016

DIFENDIAMO LA SINDACA, FINO A PROVA CONTRARIA

Noi di Idem 2.0 siamo gente strana, specialmente quando ragioniamo di politica. Siamo strani per il senso comune e i molti leccapiedi che affollano le sale del potere, perché ci piace dire pane al pane e vino al vino. Stavolta gridiamo, con quanto fiato abbiamo in gola, che ci fa schifo la gogna mediatica cui è stata sottoposta la sindaca di Quarto. 

Al di là delle cose affermate in una intercettazione, non in un’aula di tribunale, da un camorrista, non c’è uno straccio di prova, almeno fino ad oggi, che la nuova amministrazione  sia stato infiltrata dalla malavita organizzata.
Per questo ci ripugna il modo in cui è stata presentata tutta la vicenda, e non conta se la Sindaca sia del movimento cinque stelle, invece che del Pd o di Forza Italia. Qualunque sia il colore politico: rosa pallido, azzurro o arancione per noi si tratta di persone. Un concetto che i professionisti dell’antimafia, gli opinionisti della domenica e i benpensanti col fucile a tracolla dimenticano spesso.
Persone con una loro dignità. Quella dignità che talvolta manca a giornalisti improvvisati, per non dire prezzolati. Nessuno, nemmeno gli esponenti del Pd, che ora si divertono a sparare a palle incatenate sui 5 stelle (qui gladio ferit, gladio perit), si pone il problema che se passa il principio che una intercettazione può far cadere una amministrazione si offre a pochi delinquenti un potere immenso.
Basterebbe dichiarare al telefono, in un bar, in ufficio che quel politico è un corrotto, che gli hai trovato i voti, che si è venduto per un tozzo di pane perché queste affermazioni diventino una bomba. Per altro meno rischiosa di un chilo di tritolo.
Le prove non contano. Dunque quel politico, quel sindaco, quell'assessore devono scomparire dalla faccia della terra, inghiottiti da una giustizia sommaria che nemmeno i tribunali del popolo o quelli speciali si sognavano di amministrare. Almeno in quelle sordide aule uno straccio di prova, per quanto artefatta, la tiravano fuori.
In questo contesto fa francamente sorridere la richiesta dei 5 stelle delle dimissioni della Sindaca. Il movimento, cui qualche merito va pur riconosciuto, è oggi chiamato a fare i conti con la normalità.
Lo deve fare a Livorno, Parma, Gela, in tutti quei posti dove sono stati chiamati dal popolo a amministrare e  l’amministrare è cosa ben diversa dell’urlare “Vaffanculo” in piazza.
Pensare che tagliando qualche testa si ritorni puri è una pia illusione. Ci permettiamo di citare una frase emblematica di Luciana Litizzetto che rende bene l’idea  “in America sta spopolando la rivergination. L'imenoplastica. La moda di farsi ricostruire una nuova verginità. Non sei più vergine? Mettici una toppa. La toppa sulla topa”.
La politica che si voglia o no è un’altra cosa, come affermava perentorio un grande del passato, che di nome faceva Rino Formica, “la politica è sangue e merda”.   

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