Che
fine ha fatto la divisa del capitano Marcello Bolsi?
E
Soprattutto chi era Marcello Bolsi?
Scorrendo
gli annali vien fuori che si trattava di un nostro concittadino, volontario
garibaldino, che negli anni dal 1860 al 1866, partecipò in prima persona alle
vicende del risorgimento italiano.
Fu
lui a guidare, nel settembre del 1860, un gruppo di giovani castiglionesi,
inquadrati nei Cacciatori del Tevere, a liberare la città di Orvieto dai
pontifici. Qualche anno dopo fu presente alla battaglia di Bezzecca, contro gli
austriaci, sotto il comando del generale Garibaldi.
Infine
si ritirò a Castiglion Fiorentino per trascorrervi gli ultimi anni della sua vita
avventurosa. Alla sua morte gli eredi decisero di donare la sua divisa e la
spada alla comunità castiglionese in ricordo di un periodo unico della storia
patria.
L’uniforme
del capitano Bolsi, rimase chiusa per tanti anni in uno sgabuzzino del palazzo
comunale, alla fine qualcuno la riscoprì e, dopo un piccolo restauro, la rossa
divisa da garibaldino fu posta in una teca nell'ingresso del comune, unitamente
alla bandiera italiana, cucita dalle donne castiglionesi, e consegnata ai volontari
in partenza per le imprese risorgimentali.
Oggi
il tricolore è ancora al suo posto mentre l’uniforme è scomparsa.
Rigettata,
non si sa per quale motivo nell'oblio. Che fine ha fatto la divisa del capitano
Bolsi?
Da
una piccola indagine risulta che sia stata trasferita in biblioteca, collocata
in una rientranza del muro, al posto delle macchinette automatiche del caffè. Ben
misera fine per un cimelio storico, che meriterebbe ben altro rispetto.
Qualcuno
dovrà pur rispondere del motivo per cui la divisa del capitano Bolsi sia stata
declassata a tal punto.
Altri,
lo comprendiamo, sono i problemi della nostra comunità ma questa rimozione puzza
di stantio, sembra quasi che in comune siano tornati gli eredi degli austriaci.
Verrebbe voglia di intonare la famosa strofa dell’Inno di Garibaldi:
“Va
fuora d’Italia, va fuora ch’è l’ora,
Va
fuora d’Italia, va fuora, o stranier”!
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