La
notizia è filata via come l’olio, però l’annuncio del comune di Castiglion Fiorentino
(vedi intervista a La Nazione del 3 gennaio) di voler passare alle maniere
forti contro chi non paga mense e trasporti scolastici, è uno di quei segnali
che colpiscono al cuore.
L’intenzione
è lodevole, tutti siamo convinti che sia arrivata l’ora di farla finita con coloro
che non versano il dovuto per i servizi comunali e poi, magari, viaggiano con
macchinoni costosi, sfoggiando un alto tenore di vita.
Ma
di quanti soldi si parla?
Secondo l’Assessore al ramo di una cifra superiore ai 100.000 euro. Per un comune come il nostro non è poco, sarebbe interessante capire in quanto tempo questa somma si è accumulata. Se riguardasse solo l’ultimo anno scolastico apparirebbe davvero alta.
Però,
in questi casi, non ci si può limitare solo ai numeri. Quando si parla di “evasione”occorre
distinguere tra “furbetti” e persone veramente bisognose.
Tra
i “morosi” è possibile che vi siano anche famiglie che, a causa della crisi, hanno
perso il lavoro e oggi si trovano in una situazione complicata dal punto di
vista economico. Per questo ci pare esagerato aver affidato il recupero dei
crediti alla falce fienaia di Equitalia. Quando quella macchina parte non
distingue tra buoni e cattivi, colpisce indiscriminatamente e senza scampo.
Noi
speriamo davvero che il Comune prima di avviare i motori del “carrarmato Equitalia”
abbia fatto un’indagine per separare le situazioni di reale evasione da quelle
di reale bisogno. Non si può mettere tutti sullo stesso piano, sarebbe
sommamente ingiusto.
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