Dopo
la vendita di una parte del patrimonio del Serristori, cessione che ha dato una
mazzata alle possibilità di ripartenza dell’azienda agraria dell’Ente, ecco un’altra
“tegola” tra capo e collo per la comunità castiglionese.
La
Regione insieme all'ASL, da quello che si apprende dalla stampa, ha infatti
deciso di mettere in vendita il vecchio ospedale di Piazza S. Agostino.
Non
conosciamo il bando ma indipendentemente da questo riteniamo sbagliato che si metta all'incanto un edificio storico di tale importanza, senza una preventiva discussione.
Quell'ospedale ha una storia antichissima: fu la "Fraternita di Santa Maria",
fondata nella prima metà del XIII secolo a istituire un ospedale per i poveri e
gli infermi che, ingrandendosi con successive donazioni, divenne lo
"Spedale Grande di Santa Maria della Misericordia" come oggi lo
conosciamo. Non siamo nostalgici di un passato glorioso ma non siamo nemmeno
fessi e diciamo chiaramente che questa cessione ci lascia addosso parecchie
perplessità.
Non
è la stessa cosa vendere avendo in testa una destinazione precisa: per esempio
una struttura scolastica (viste le sofferenze della Scuola Media), un centro
universitario come qualcuno aveva prefigurato, un albergo, oppure si va alla
ceca, consentendo magari un’operazione immobiliare. In tempi passati quando fu
paventata la messa all'asta del nuovo ospedale, gli amministratori di allora si
opposero e realizzarono, in collaborazione con l’ASL, il progetto “Casa della
Salute”. Oggi invece non si sa bene cosa succederà.
Per
il futuro del nostro centro storico non è proprio la stesa cosa sapere quale
fine farà il vecchio ospedale.
Il
comune era stato informato di questa operazione, aveva dato un suo parere?
Come
castiglionesi siamo preoccupati perchè
una operazione di questo tipo, se gestita male, rischia di non portare nessun
vantaggio alla comunità.
Questo
edificio, al pari dei beni del Serristori, appartiene da secoli alla nostra
città e non è giusto, non è corretto che con semplici atti burocratici si
disperdano patrimoni tanto importanti. Per altro il palazzo del vecchio
ospedale può e deve rientrare a pieno titolo all'interno di una strategia di rilancio
del centro storico e della zona di Porta Romana.
Se
a monte della vendita manca un’idea di cosa fare è chiaro che per Castiglioni sarà
una perdita secca. Si potranno rimpinguare i forzieri dell’ASL ma certamente non
ci sarà un benefico per Castiglion Fiorentino. Non ci convince che si
dismettano beni pubblici senza un progetto, giusto per fare cassa. Se invece
queste idee sono sul tavolo, perchè fino a oggi non sono state tirate fuori?
Le sorprese ci piacciono nell'uovo di Pasqua, non quando si tratta di patrimoni che
appartengono alla collettività.
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