giovedì 21 gennaio 2016

ADDIO COMANDANTE PIETRO!

Non vedremo più Pietro, il protagonista della serie Un passo dal cielo, comandante della squadra del Corpo Forestale che veglia sugli abitanti di San Candido, sui boschi, le montagne e le vallate dell'Alta Pusteria.
E’ di queste ore l’annuncio che Il Corpo Forestale dello Stato sarà assorbito nell'Arma dei carabinieri.

Suona il “de profundis” per un altro pezzo di storia patria (i forestali esistono dal 1822), sacrificato sull'altare della razionalizzazione, ma di quale razionalizzazione si parla?
Tutti pensano immediatamente ai risparmi e questo racconta la giovane Ministra.
I risparmi sono numeri e allora vediamo un po’ come stanno i conti.
Il Corpo Forestale oggi costa circa 490 milioni di euro l’anno: 460 milioni per il personale – che ovviamente non cambieranno – e 30 milioni per il funzionamento dell’istituzione, compensati delle sanzioni amministrative che si aggirano intorno ai 28 milioni di euro. E dunque quanto si risparmierebbe? Poco o nulla.
Quanto invece costerebbe l’accorpamento? Analizzando le gare d’appalto vien fuori che la sola sostituzione delle divise costerebbe oltre 12 milioni di euro. Altri milioni di euro, poi, sarebbero necessari per uniformare le 1700 unità del parco mezzi della flotta aerea. E servirebbero almeno 1,5 milioni di euro per corsi di riqualificazione del personale. Il tutto per un costo totale di quasi 25 milioni di euro, per un risparmio che dunque sarebbe di circa 5 milioni su quasi 500: l’1 per cento!
Questo risparmio rischia, però, di avere un prezzo.
Secondo gli ambientalisti tutto questo si pagherà con l’allentamento della lotta alle ecomafie. L’ultimo rapporto annuale di Legambiente, indica che nel 2014 sono stati accertati 29.293 reati in campo ambientale, 80 al giorno, 4 all'ora, in aumento rispetto al 2013.
Come ha dichiarato in un’audizione al Senato il Procuratore Nazionale antimafia Franco Roberti “siamo contrarissimi alla soppressione del Corpo forestale dello Stato, perché sarebbe come togliere all'autorità giudiziaria l’unico organismo investigativo in materia ambientale che dispone delle conoscenze, delle esperienze, del know-how e anche dei mezzi per poter smascherare i crimini ambientali”. Quindi, invece di abolire, bisognerebbe rafforzare la Forestale. I fatti dicono questo, il resto sono chiacchiere da barbiere.
Questo provvedimento ci sembra la riedizione dell’abolizione delle Provincie, date in pasto a un’opinione pubblica affamata e che, alla fine, ha prodotto risparmi risibili a fronte di disservizi acclarati. Non c’è stato uno, tra i giornalisti che avevano affermato che l’abolizione delle province avrebbe portato un risparmio di 13 miliardi di euro e tra i tanti politici che si sono accodati a questi pifferai magici, che abbia ammesso di aver preso un abbaglio. Oggi si persevera nell'errore.
Dietro a un ministro che parla senza sapere di cosa parla c’è un codazzo di “yes men” al cui confronto impallidisce il personaggio interpretato da Jim Carrey nell'omonimo film.



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