giovedì 21 gennaio 2016

OSPEDALE IN VALDICHIANA: LA LINEA DEL PIAVE

Sanità, croce e delizia degli amministratori locali. Anzi più croce che delizia, giacché quando accadono problemi i primi a essere chiamati in causa sono proprio loro. 
La cosa singolare è che alla fine i comuni, nonostante le conferenze di zona e la legge che indica il sindaco quale autorità sanitaria locale, sono costretti a barcamenarsi tra norme restrittive e proteste di cittadini incazzati. E come non protestare di fronte ai disservizi, alle liste d’attesa chilometriche, alle incazzature che ti prendono quando ti fanno pagare tickets sempre più salati?

Questo non significa che le amministrazioni locali siano un vaso di coccio in mezzo a tanti vasi di ferro, più semplicemente sono spesso costrette a un complicato gioco di scacchi diventando di volta in volta “volpe e leone”.

Le polemiche, che nelle settimane passate hanno coinvolto l’ospedale della Fratta, sono in questo senso sintomatiche. Tutto nasce da un modesto ritardo nella riapertura del “repartino” di psichiatria. Da lì è partita una raffica di supposizioni su un possibile e ben più robusto ridimensionamento dell’ospedale, alcuni sono arrivati a dire che si sarebbe approdati alla chiusura. In effetti, queste voci, trovavano una ragione nei provvedimenti regionali dove si ventilava la possibilità che alcuni ospedali potessero essere depotenziati.
Nel tempo La Fratta ha perso alcuni servizi: Chirurgia d’urgenza, maternità, laboratorio. Scelte non del tutto comprensibili, anche se giustificate dagli addetti ai lavori, entro un quadro complessivo di riordino della sanità su scala provinciale e di area vasta.
La cosa che in parte ci tranquillizza è che da nessuna parte sta scritto che l’ospedale della Valdichiana sia destinato alla chiusura. Anzi tra gli ospedali di zona è quello messo meglio, le ragioni risiedendo nel numero dei posti letto, nella modernità della struttura  e nella presenza di un reparto di fecondazione assistita che funziona da richiamo per numerosi utenti anche fuori dalla Toscana e non si tratta come è stato sostenuto, di un laboratorio, tipo Frankenstein, per “produrre” bambini.
La questione quindi oggi assume una veste nuova e i nostri amministratori dovrebbero stabilire un punto fermo, una vera "linea del Piave", e cioè che non si può ulteriormente indebolire l’offerta sanitaria in Valdichiana. Tradotto in altre parole, significa che a La Fratta occorre mantenere: Medicina, Chirurgia (per quanto programmata), Ortopedia e repartino psichiatrico, oltre tutta una serie di servizi ambulatoriali. Ma il vero punto di forza deve essere il potenziamento del pronto soccorso e dell’emergenza, è questa la chiave per dare una vera risposta alla gente, il resto sono polemiche che non servono a un fico secco. 


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