Sullo
stato di salute dell’economia locale notiamo una certa discrasia tra le dichiarazioni
del Sindaco di Arezzo e quelle dei vertici della Camera di Commercio. Probabilmente
dipende dai diversi punti di osservazione.
Da
una parte, infatti, si sottolinea come vi siano difficoltà serie dal punto di
vista occupazionale, in particolare per i giovani, dall'altra si afferma che vi è una ripresa della marcia e si citano i
dati dell’aumento delle imprese e della diminuzione della cassa integrazione in
deroga. Questi indicatori, separati dal contesto generale, non dicono molto ma prendiamoli per buoni.
La domanda, perfino banale nella sua semplicità
è questa: si può pensare di recuperare il gap rispetto alla tradizione
manifatturiera, che aveva garantito occupazione e benessere, puntando solo su turismo
e cultura? Come abbiamo già detto, non ne siamo per niente convinti.
Ne
consegue un’altra domanda: In che modo Arezzo e la sua provincia possono riorganizzarsi
per cogliere i segnali di futuro? Il problema, come insegnano i manuali, è di strategie.
I
dati che arrivano dagli osservatori provinciali ci parlano di una situazione
difficile per il commercio nei centri storici, questo per esempio non è un buon
segnale per una programmazione legata al turismo. E’ solo un esempio ma fa capire come si sia
una bella distanza tra il dire e il fare.
L’unica
strada è uno sforzo eccezionale, straordinario per puntare all'innovazione. I
rapporti a livello nazionale dicono che le startup sono triplicate. Questo vuol
dire che c’è davvero voglia d’innovazione, adeguamento alle nuove richieste di
mercato, desiderio di fare.
Nella
nostra provincia è possibile costruire una strategia basata sull'innovazione?
Ghinelli
parla di creare incubatori d’impresa, ottimo, un incubatore è già attivo da
qualche tempo ad Arezzo, ne serve un altro? La richiesta dovrebbe essere invece
un’altra: cosa ha prodotto fino ad oggi? Quanto viene utilizzato? E su questa base decidere cosa fare.
La
sfida per i prossimi anni sarà quella di mettere assieme tradizione imprenditoriale,
fantasia, ricerca. Senza questo mix ogni anno staremo a centellinate qualche decimale
in più o in meno sugli indicatori economici ma rimarremo fermi al palo.
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