Riceviamo e pubblichiamo:
Ho appreso dai giornali che il sindaco Agnelli
è stato in visita all'ambasciata dell’Oman.
E’ sempre un bene allargare le proprie conoscenze
e la sfera delle amicizie, quindi nulla da eccepire.
Se Castiglion Fiorentino arriva fin sulle
sponde del Mare Arabico non possiamo che esserne soddisfatti. Può darsi che
vengano fuori vantaggi per le nostre imprese, per il turismo, al limite per uno
scambio di esperienze.
Per questo motivo sbaglia, a mio avviso, chi
critica il movimentismo internazionale di Agnelli che svaria da Bruxelles all’Asia
Minore. Ogni occasione va sfruttata per proiettare in alto il nome di Castiglioni.
A me, per esempio, è tanto piaciuta la
dichiarazione del Sindaco a corollario della sua visita quando ha detto “ho
avuto l’opportunità di conoscere da vicino usi e costumi di un popolo distante
da noi diverse migliaia di chilometri. La conoscenza è al primo posto per
smussare incomprensioni ma soprattutto per accettare vicendevolmente il proprio
credo”.
Bravissimo!
Anche se quest’affermazione è poco in sintonia
con quello che solo qualche settimana fa ha scritto in un comunicato “…. a Castiglion
Fiorentino non permetteremo mai la costruzione di una moschea”.
Immagino che sarebbe stato un po’ difficile
ripetere le stesse cose all'ambasciatore di un paese dove l'islam è religione di Stato e la Sharia è la principale fonte della
legislazione nazionale, anche se, è giusto dirlo, l’Oman è, tra gli
stati della penisola arabica, il più tollerante in materia religiosa.
L’improvvisa conversione di
Agnelli ai principi di rispetto reciproco non può che far piacere, non vorrei
che fosse però dettata dalle circostanze e dall’opportunità, per cui a Castiglioni
fa il “crociato” e a Roma, tra gli stucchi di un’ambasciata, diventa di botto “campione
di tolleranza”.
Lettera firmata
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