venerdì 18 dicembre 2015

DALL' ALPI ALLE PIRAMIDI

Riceviamo e pubblichiamo:


Ho appreso dai giornali che il sindaco Agnelli è stato in visita all'ambasciata dell’Oman.  
E’ sempre un bene allargare le proprie conoscenze e la sfera delle amicizie, quindi nulla da eccepire.
Se Castiglion Fiorentino arriva fin sulle sponde del Mare Arabico non possiamo che esserne soddisfatti. Può darsi che vengano fuori vantaggi per le nostre imprese, per il turismo, al limite per uno scambio di esperienze.  

Per questo motivo sbaglia, a mio avviso, chi critica il movimentismo internazionale di Agnelli che svaria da Bruxelles all’Asia Minore. Ogni occasione va sfruttata per proiettare in alto il nome di Castiglioni.
A me, per esempio, è tanto piaciuta la dichiarazione del Sindaco a corollario della sua visita quando ha detto “ho avuto l’opportunità di conoscere da vicino usi e costumi di un popolo distante da noi diverse migliaia di chilometri. La conoscenza è al primo posto per smussare incomprensioni ma soprattutto per accettare vicendevolmente il proprio credo”.
Bravissimo!
Anche se quest’affermazione è poco in sintonia con quello che solo qualche settimana fa ha scritto in un comunicato “…. a Castiglion Fiorentino non permetteremo mai la costruzione di una moschea”.
Immagino che sarebbe stato un po’ difficile ripetere le stesse cose all'ambasciatore di un paese dove l'islam è religione di Stato e la Sharia è la principale fonte della legislazione nazionale, anche se, è giusto dirlo, l’Oman è, tra gli stati della penisola arabica, il più tollerante in materia religiosa.  
L’improvvisa conversione di Agnelli ai principi di rispetto reciproco non può che far piacere, non vorrei che fosse però dettata dalle circostanze e dall’opportunità, per cui a Castiglioni fa il “crociato” e a Roma, tra gli stucchi di un’ambasciata, diventa di botto “campione di tolleranza”.


Lettera firmata

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