martedì 15 dicembre 2015

LA TELENOVELA DELL'URBANISTICA

Ci scusiamo se questo intervento a qualcuno apparirà banale ma i tecnicismi non ci piacciono, somigliano troppo al “latinorum”, cioè a quella lingua artificiosa che serviva per fottere la gente semplice.
E’ bene che tutti intendano così che domani non possano dire “io non ci avevo capito un tubo”.
Andiamo ai fatti. In un precedente articolo avevamo segnalato alcune incongruenze del nuovo strumento urbanistico del comune di Castiglion Fiorentino: taglio delle aree edificabili, limitazione delle zone produttive, errori nella schedatura degli edifici storici, fossi diventati torrenti, mancata revoca del precedente regolamento, assenza di risposta alle vecchie osservazioni, inserimento di aree edificabili in zone non previste dal piano strutturale.  

Oggi assistiamo a un’altra puntata della telenovela intitolata “ i segreti dell’urbanistica”.
La giunta Comunale con delibera n. 209 del 10/12/2015 ha espresso un “Parere in ordine a vincolo di inedificabilità su aree contrassegnate nella cartografica del p.s. come ambiti della crescita degli insediamenti prevalentemente residenziali ma che ricadono all'interno di aree di tutela su p.s., definizione indirizzo”.Detto così non si capisce un’acca, però se andiamo ad approfondire ci accorgiamo che quest’ atto non è poi tanto “neutro”. 

Intanto è quantomeno inconsueto che una Giunta esprima un parere, che si trasforma in un atto d’indirizzo per i tecnici incaricati del piano, su di una materia che dovrebbe essere di competenza del Consiglio Comunale. Ed è altrettanto strano che il governo locale si muova su sollecitazione di un’integrazione a un’osservazione di un privato pervenuta a tempo scaduto. Ma questi sono peccatucci, dettagli, le cose strane sono altre.
Il nuovo regolamento prevedeva, infatti, l’inedificabilità assoluta nelle aree di tutela, escluso piccoli ampliamenti. Una scelta politica rigida che escludeva anche quelle aree che nei precedenti strumenti urbanistici erano state indicate come edificabili, una severità eccessiva che faceva un torto a diversi cittadini. Oggi con questa delibera la Giunta ribalta completamente la situazione. Noi siamo contenti per quei cittadini che si vedono riconosciuto un diritto a nostro avviso sacrosanto però alcune cose non tornano.
Intanto ci piacerebbe sapere che fine fanno i proclami dell’Assessore che, fino all'altro giorno, si vantava di un piano che stringeva i cordoni a tutela di ogni singola particella del territorio. Niente di male, la politica è flessibilità e compromesso.  Quello che non quadra è ben altro.
Questa delibera definisce un indirizzo urbanistico, che cambia in buona parte il precedente, dopo che i termini per la presentazione delle osservazioni sono scaduti, inserendo di fatto una nuova norma di condotta. I nostri amministratori, che non sono degli sprovveduti, si sono tutelati allargando l’efficacia del provvedimento a tutti quelli che avevano fatto richieste analoghe. E coloro che non avevano fatto osservazione perché magari gli era stato detto che non sarebbe stata accolta e quindi non conveniva spendere dei soldi, che fine fanno? E cosa si va a raccontare ai tecnici ai quali si era spergiurato che le regole erano immodificabili? In pratica si cambiano le carte in tavola a giochi fatti. A fronte di un provvedimento che corregge radicalmente un indirizzo non c’è che una strada: riaprire i termini per le osservazioni in modo da consentire a tutti di poter presentare le proprie richiese. In caso contrario viene da pensare male e come diceva qualcuno “ a pensar male si fa peccato ma spesso ci s’indovina”.
Come diceva il grande Trilussa?
 -Er Principino? – Succhia.
- E er popolo? - Se gratta.

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