venerdì 11 dicembre 2015

FRONTE NAZIONALE (FRANCESE) E OFFERTA POLITICA

Dalle pagine dei giornali, forse in attesa del secondo turno, è scomparsa la notizia della vittoria del Front National alle amministrative francesi. Vittoria non tanto di numeri (su scala nazionale il Fronte si attesta al 28%, in ogni caso il primo partito) quanto di proposta politica.
Si, avete capito bene, parliamo di proposta politica. A qualcuno verrà l’orticaria a leggere queste parole ma i fatti stanno proprio così.  Attenzione, il fatto di dire che il Fronte è vincente sul piano politico non significa per forza condividerne le idee. Il problema semmai è un altro ed è quello che, a fronte dell’inanità della sinistra francese e della destra di Sarkozy, le proposte della Le Pen appaiono più credibili a una bella fetta di opinione pubblica. Come questo sia possibile nella patria dell’illuminismo e di Voltaire è cosa da approfondire. Sicuramente hanno pesato gli ultimi fatti di Parigi ma questo non basta a dare una spiegazione.

La verità è che sono ormai molti anni che il Front National sta preparando il terreno “cercando di conquistare innanzitutto una egemonia culturale”.  Il voto al Fronte non è solo protesta.

Come giustamente ha rilevato qualche attento commentatore è adesione a una visione del mondo: difesa dell’identità nazionale, rifiuto dell’universalismo, lotta «di civiltà», Europa non come mercato ma come unione di popoli tenuti assieme da vincoli antichi. Un tuffo nel passato? Forse.
Però, rispetto a questo, i competitori politici della Le Pen ormai sfuggono da tempo la battaglia ideale, proprio quando invece ci sarebbe da mettere in campo una visione del mondo diversa.
 E se ciò avviene in una nazione dalle lunghe tradizioni politiche immaginiamoci quello che può avvenire in casa nostra. Se a destra e a sinistra non ci sarà un recupero di valori, d’idee, di progetti prima o poi arriverà  qualcuno in grado di dare una scossa tellurica al sistema. Anzi è già arrivato. Chi crede che in Italia gli epigoni del Fronte Nazionale francese siano la Lega e una fetta di Forza Italia sbaglia.  
La corrispondenza più diretta la vediamo nei Cinque Stelle. Un movimento che oscilla tra un sano populismo (parola non sempre negativa), un marcato giustizialismo, un’incerta collocazione ideologica, in grado di rompere gli schemi e di sfondare tra l’elettorato un tempo di sinistra e quello da sempre orientato a destra.
E’ un’ offerta politica che, abbinata alla nuova legge elettorale, può portare i pentastellati al governo del paese. La differenza tra noi e la Francia in questo senso è netta. E’ difficile che il Fronte Nazionale possa vincere la corsa alla presidenza della repubblica. Gli elettori francesi, sinistra o destra poco importa si orienterebbero sull'altro candidato. Da noi invece succede il contrario, pur di fare un “dispetto” al PD la destra e la sinistra estrema sono pronti a sposare l’incognita di un governo a cinque stelle. Per fare cosa si vedrà.

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