martedì 29 dicembre 2015

ANSIA DA METEO IN VALDICHIANA

C’è chi l’ha chiama ansia da meteo. Di fronte ad un inverno insolitamente mite, i nebbioni in pianura e il sole in collina in molti entrano in crisi. Questa situazione è lo specchio “della nostra incapacità di rapportarci all'imprevedibile, perché abbiamo perso ogni familiarità con le intemperanze della natura”.

Paure e timori rafforzati da un apparato mediatico che permea ormai ogni aspetto della nostra vita: le notizie che rimbalzano dalla TV e da internet diventano di colpo verità indubitabili, che non necessitano di verifiche, assumendo, di volta in volta, la forma di congetture pseudo-scientifiche .

Non si spiega altrimenti la notizia apparsa sulla stampa per cui, in qualche angolo della nostra Valdichiana, qualcuno ha sollevato il problema del perché le centraline di monitoraggio dell’aria non studino il fenomeno dell’inquinamento. Come dice un arguto giornalista “in Valdichiana c'è lo smog «percepito», la sensazione che dietro la nebbia possano nascondersi nemici più insidiosi”.
Un chiaro esempio di come la realtà si distorce fino a diventare un’altra cosa. Non conta dire che nel mezzo della Valdichiana non ci sono pericoli di polveri sottili. Quello che conta è il convincimento che dietro la nebbia di questi giorni, si celino, come nel famoso film Fog, chissà quali fantasmi.
Qualcuno si domanda perché a Milano c’è il particolato e da noi no? Non gli passa nemmeno per l’anticamera del cervello che nel capoluogo lombardo, così come nelle altre grandi città, c’è una concentrazione di traffico enorme, che nelle aree metropolitane vivono milioni di abitanti, che spuntano per ogni dove ciminiere e camini. Tutto questo non conta di fronte alla paura.  E c’è chi gioca con queste ansie. Vuoi segare le gambe a un concorrente? Metti in giro la voce che la sua azienda inquina, vuoi bloccare un progetto? Basta far dire a qualche sedicente esperto che da quel progetto può (poniamo l’accento sul può) venir fuori un danno per l’ambiente. Allora tutti si accodano, dal Sindaco di turno al capopopolo, perché la prudenza non è mai troppa e, come dice il vecchio adagio, “chi non fa non falla”.
Domani, quando la nebbia si sarà liquefatta, le paure scompariranno, quello che non sparirà è l’immobilismo generato da una politica fondata sulla paura.



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