C’è
chi l’ha chiama ansia da meteo. Di fronte ad un inverno insolitamente mite, i
nebbioni in pianura e il sole in collina in molti entrano in crisi. Questa
situazione è lo specchio “della nostra incapacità di rapportarci all'imprevedibile,
perché abbiamo perso ogni familiarità con le intemperanze della natura”.
Paure
e timori rafforzati da un apparato mediatico che permea ormai ogni aspetto
della nostra vita: le notizie che rimbalzano dalla TV e da internet diventano
di colpo verità indubitabili, che non necessitano di verifiche, assumendo, di
volta in volta, la forma di congetture pseudo-scientifiche .
Non
si spiega altrimenti la notizia apparsa sulla stampa per cui, in qualche angolo
della nostra Valdichiana, qualcuno ha sollevato il problema del perché le
centraline di monitoraggio dell’aria non studino il fenomeno dell’inquinamento.
Come dice un arguto giornalista “in Valdichiana c'è lo smog «percepito», la sensazione
che dietro la nebbia possano nascondersi nemici più insidiosi”.
Un
chiaro esempio di come la realtà si distorce fino a diventare un’altra cosa. Non
conta dire che nel mezzo della Valdichiana non ci sono pericoli di polveri
sottili. Quello che conta è il convincimento che dietro la nebbia di questi
giorni, si celino, come nel famoso film Fog, chissà quali fantasmi.
Qualcuno
si domanda perché a Milano c’è il particolato e da noi no? Non gli passa
nemmeno per l’anticamera del cervello che nel capoluogo lombardo, così come
nelle altre grandi città, c’è una concentrazione di traffico enorme, che nelle
aree metropolitane vivono milioni di abitanti, che spuntano per ogni dove ciminiere
e camini. Tutto questo non conta di fronte alla paura. E c’è chi gioca con queste ansie. Vuoi segare
le gambe a un concorrente? Metti in giro la voce che la sua azienda inquina, vuoi
bloccare un progetto? Basta far dire a qualche sedicente esperto che da quel
progetto può (poniamo l’accento sul può) venir fuori un danno per l’ambiente.
Allora tutti si accodano, dal Sindaco di turno al capopopolo, perché la prudenza
non è mai troppa e, come dice il vecchio adagio, “chi non fa non falla”.
Domani,
quando la nebbia si sarà liquefatta, le paure scompariranno, quello che non
sparirà è l’immobilismo generato da una politica fondata sulla paura.
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