Trenitalia ha deciso: dal primo gennaio
2016, dopo circa vent'anni, spariranno i biglietti regionali a fascia
chilometrica. Si tratta di quei biglietti senza data di scadenza e tratta, in
vendita nei bar, nelle edicole e nei tabacchi. I tagliandi, fuori commercio col
nuovo anno, potranno comunque essere acquistati fino al 31 marzo e utilizzati
fino al 30 giugno 2016, salvo esaurimento scorte.
Il motivo della loro abolizione si ammanta
di modernità: “bisogna passare dalla carta al digitale” afferma l’azienda e di
fronte al digitale ognuno abbassa la testa, anche perché non si capisce che
cavolo voglia dire.
Però gratta gratta vien fuori la verità.
Secondo le ferrovie su questi biglietti c’è un alto tasso di evasione, così
elevato da suggerirne la scomparsa.
Pare che i soliti furbetti li utilizzino
per tratte superiori oppure non vengano obliterati. Verrebbe da domandarsi cosa
ci stanno a fare i controllori, anche se ci rendiamo conto che non è facile ispezionare
un treno pieno zeppo di pendolari e studenti.
Il provvedimento ha fatto arrabbiare un
bel po’ di gente perché questi biglietti si potevano acquistare un po’ ovunque,
evitando le file alle biglietterie e soprattutto controbilanciando quelle
situazioni dove le biglietterie non ci sono più o fanno un orario ridotto.
Per sopperire a questa difficoltà le
edicole e i tabacchi sono stati dotati di un terminale, una sorta di
macchinetta self service, che stamperà un vero e proprio biglietto con partenza,
arrivo e validità di due mesi. Così le code invece che alla biglietteria le
troveremo da un’altra parte. La toppa, come spesso avviene, rischia di essere
peggiore dello strappo.
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