domenica 7 ottobre 2018

I PROFESSIONISTI DELL’ INFORMAZIONE CHE TRASFORMANO IL RE CARNEVALE NEL RE SOLE


Se tutto si consuma in fretta, in fugaci immagini, in corbellerie spacciate per cose serie, se tutto diventa chiacchera senza memoria, la colpa non è di chi, per calcolo o incapacità, fa il buffone o lancia segnali che ricordano quelli del “caudillo Peron”.
No, signori cari, la colpa non è loro. Quelli fanno il loro mestiere, si difendono con le armi che hanno. La colpa, se vogliamo dirla tutta, è di chi, dalle grandi città alle nostre piccole comunità, non sente un moto di rigetto, la colpa è di chi, pur avendo argomenti, sta zitto, la colpa è di chi, e qui ci metto il carico da undici, pur facendo per mestiere informazione, mette sul  trono “re carnevale” facendolo passare come il Re Sole.

Il mio non vuol essere un ragionamento di parte, di esempi del deterioramento della intelligenza ne troviamo a bizzeffe a destra quanto a sinistra. Quello che mi preoccupa è il silenzio, che non è il silenzio degli innocenti ma dei colpevoli. Il silenzio in questo caso non è d’oro, il silenzio è pavidità, illusione che le cose cambino da sole. Che errore! Le cose mutano non perché a noi ripugnano, le cose cambiano, o meglio possono cambiare, solo con l’impegno, la dedizione, il lavoro. Possono cambiare se c’è passione nel fare le cose e non mero calcolo. Oggi mi sento pessimista, però, come diceva Scarlett O'Hara in “Via col vento”,
-Dopotutto, domani è un altro giorno.-
Paolo Brandi


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