lunedì 3 settembre 2018

PD: BASTA COL GIOCO DELLE TRE CARTE!


Dire quello che si pensa non deve essere un’eccezione ma la regola, ed io voglio dire quello che penso.
Cosa penso?
Penso che sia ora di farla finita con il gioco delle tre carte.
Un esempio è la battuta, per modo di dire di Del Rio, persona per altro seria, quando, alla festa dell’Unità di Ravenna, afferma, sulla possibilità di un dialogo PD 5stelle, “ad aprile era molto difficile, gli elettori in gran parte erano contrari. Non è stata colpa di Renzi".

Il ragionamento, in un partito che si dice democratico, non farebbe una grinza, c’è solo un piccolo problema che nessuno, in quell’occasione, ha sentito quello che ne pensavano veramente iscritti e simpatizzanti del PD.
Se ne deduce che qualcuno ha interpretato quella presunta volontà provocando un abbraccio mortale tra Lega e 5stelle.
Con il dialogo si sarebbe arrivati a un accordo? Non lo so, probabilmente no, ma era doveroso provarci.
Ma al di là di questo io affermo che il PD non deve avere paura dei propri militanti. Mi domando perché l’SPD tedesca chieda, con un referendum ai propri iscritti, se sono d’accordo a fare un governo con la  CDU e invece da noi questo non si fa?
Quanti errori, compreso il referendum costituzionale, si sarebbero potuti evitare se si ascoltava, prima di prendere una decisione, i sentimenti della gente del PD.
Io non voglio più che qualcuno interpreti quello che penso.
Dirò di più pretendo, esigo, reclamo a gran voce che quell’aggettivo “democratico” abbia un valore qualitativo e quella qualità può essere data solo da un voto. I militanti del PD vogliono decidere e non fare solo i portatori d’acqua.
E per sgombrare il campo da qualunque equivoco dico anche che quando una decisione è presa, in maniera democratica e trasparente, si rispetta, anche se si pensa in maniera diversa.

Paolo Brandi

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