sabato 19 settembre 2015

GIOVANI CON LA VALIGIA

Mentre ai confini premono decine di migliaia di persone, una recente indagine, promossa dall’istituto Giuseppe Toniolo, ha evidenziato come stia cambiando la migrazione italiana.
I nuovi migranti sono in gran parte “giovani dinamici, intraprendenti e con un tablet pieno di appunti e sogni da realizzare”.




Secondo la ricerca l’83,4% dei nostri ragazzi è disposto a cambiare città per trovare lavoro e il 61,1% è pronto ad andare anche all’estero”.
Se da una parte il dato è positivo, perché mostra una vivacità indispensabile nel mondo globale, dall’altro fa riflettere sul fatto che persone capaci, con una buona preparazione, giudichino il nostro paese incapace di offrire concrete opportunità rispetto agli altri paesi più sviluppati.
A noi farebbe piacere che i nostri cervelli rimanessero in Italia e non lo diciamo per bieco nazionalismo, ma perché oggi l’economia viaggia non solo sulla forza delle braccia ma soprattutto su quella delle idee. Nessuno l’ha mai fatto ma sarebbe interessante calcolare quanto PIL in più produrrebbero le migliaia di giovani Italiani che sono andati a lavorare, fare ricerca, costruire imprese in giro per il mondo. Il problema sono le occasioni che questo paese offre. Poche o nulle: troppa burocrazia, fisco esoso, infrastrutture povere. Un paese sclerotizzato e non solo per un problema anagrafico. Ma perché l’immobilismo vuol dire palude e nella palude vincono i coccodrilli. Vince chi ha le raccomandazioni giuste, le coperture familiari, non vince il merito ma l’opportunismo.
Bisogna dunque arrendersi? No. Si può partire anche dal basso per cambiare questa situazione. 
A Castiglion Fiorentino, per esempio, non è masi stato fatto un censimento su quanti dei nostri ragazzi abbiano preso la strada della migrazione verso altre città o altre nazioni.
Sono tanti?
Sono pochi?

Non lo sappiamo. Ognuno di noi conosce qualcuno ma nessuno è informato del quadro complessivo. Ci piacerebbe che questi ragazzi, sicuramente dinamici, potessero dare un contributo alla nostra città. Cerchiamoli, interroghiamoli, ascoltiamo le loro opinioni. Con internet oggi possiamo farlo in un batter d’occhio. Chissà che non vengano fuori delle buone idee per il futuro.

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