Mentre
ai confini premono decine di migliaia di persone, una recente indagine,
promossa dall’istituto Giuseppe Toniolo, ha evidenziato come stia cambiando la
migrazione italiana.
I
nuovi migranti sono in gran parte “giovani dinamici, intraprendenti e con un
tablet pieno di appunti e sogni da realizzare”.
Secondo
la ricerca l’83,4% dei nostri ragazzi è disposto a cambiare città per trovare
lavoro e il 61,1% è pronto ad andare anche all’estero”.
Se
da una parte il dato è positivo, perché mostra una vivacità indispensabile nel
mondo globale, dall’altro fa riflettere sul fatto che persone capaci, con una
buona preparazione, giudichino il nostro paese incapace di offrire concrete
opportunità rispetto agli altri paesi più sviluppati.
A
noi farebbe piacere che i nostri cervelli rimanessero in Italia e non lo
diciamo per bieco nazionalismo, ma perché oggi l’economia viaggia non solo sulla
forza delle braccia ma soprattutto su quella delle idee. Nessuno l’ha mai fatto
ma sarebbe interessante calcolare quanto PIL in più produrrebbero le migliaia
di giovani Italiani che sono andati a lavorare, fare ricerca, costruire imprese
in giro per il mondo. Il problema sono le occasioni che questo paese offre. Poche
o nulle: troppa burocrazia, fisco esoso, infrastrutture povere. Un paese
sclerotizzato e non solo per un problema anagrafico. Ma perché l’immobilismo vuol
dire palude e nella palude vincono i coccodrilli. Vince chi ha le
raccomandazioni giuste, le coperture familiari, non vince il merito ma
l’opportunismo.
Bisogna
dunque arrendersi? No. Si può partire anche dal basso per cambiare questa
situazione.
A
Castiglion Fiorentino, per esempio, non è masi stato fatto un censimento su
quanti dei nostri ragazzi abbiano preso la strada della migrazione verso altre
città o altre nazioni.
Sono
tanti?
Sono
pochi?
Non
lo sappiamo. Ognuno di noi conosce qualcuno ma nessuno è informato del quadro
complessivo. Ci piacerebbe che questi ragazzi, sicuramente dinamici, potessero
dare un contributo alla nostra città. Cerchiamoli, interroghiamoli, ascoltiamo
le loro opinioni. Con internet oggi possiamo farlo in un batter d’occhio.
Chissà che non vengano fuori delle buone idee per il futuro.
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